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  • Immagine del redattoreValeria Laudani

QT8, il quartiere sperimentale di Milano.

Adiacente alla zona Portello, cuore di Alpha District e della prossima edizione del Fuorisalone, il quartiere milanese QT8 è stato realizzato da un team di progettisti guidato dall’architetto Piero Bottoni in occasione dell’ottava edizione della Triennale di Milano, svoltasi nel 1947, in piena ricostruzione postbellica.



Il progetto per il QT8

Il progetto per la realizzazione del quartiere QT8 a Milano nasce dalla volontà di un gruppo di progettisti, guidati da Piero Bottoni, di dar vita ad un modello concreto delle possibilità offerte dalla moderna urbanistica. Esso infatti è stato concepito appositamente come luogo per esporre le nuove tipologie architettoniche del secondo dopoguerra, da sottoporre al vaglio del pubblico. Tuttavia, il progetto si caratterizza non tanto per l’uso di nuove tecniche costruttive, modelli abitativi o arredi moderni ma piuttosto per una nuova concezione dello spazio urbano, ravvisabile in tutti gli elementi di cui il quartiere è composto. La zona è stata concepita per rispondere all’emergenza abitativa negli anni che seguirono il secondo conflitto mondiale, attraverso soluzioni urbanistiche, ambientali e architettoniche volte alla creazione di comunità residenziali il più possibile autonome. L’idea di realizzare questo quartiere sperimentale nacque nel 1933, al termine della quinta edizione della Triennale di Milano, ma si concretizzò solo nel 1945, anno in cui Piero Bottoni entrò a far parte del Comitato organizzatore dell’ottava edizione della mostra. Inizialmente il progetto attirò le critiche di molti, in quanto si pensava fosse impossibile trasformare il quartiere QT8, regno di barboni e baracche, in una zona residenziale. Eppure la città di Milano è riuscita a realizzare l’impensabile; oggi infatti QT8 vanta numerose opere degne di nota.



QT8, un quartiere visionario

Il nome stesso della zona, Quartiere Triennale 8, fa riferimento alla sua ideazione nell’ambito dell’ottava edizione della Triennale di Milano nel 1947, che aveva come tema proprio l’abitare. In una città ancora segnata dalla guerra e dalle macerie, l'architetto Piero Bottoni propose la realizzazione di questo “quartiere sperimentale”, che vanta diversi primati. Particolare attenzione venne dedicata ai parchi e agli spazi verdi, polmone della città ed elementi fondamentali dello spazio cittadino, che rendono ancora oggi il quartiere un ottimo esempio di vivibilità urbana. QT8 infatti ha visto la nascita del primo campo da gioco per ragazzi, facendo da propulsore alla costruzione di altri campi cittadini, ed è famoso per la presenza del Monte Stella, noto ai milanesi anche come “la montagnetta di San Siro” o semplicemente “la montagnetta”: un rilievo artificiale di 50 metri creato con le macerie di tutti gli edifici distrutti a seguito dei bombardamenti subiti dalla città. All’interno del quartiere, inoltre, furono realizzate per la prima volta in Italia case prefabbricate a quattro piani e prototipi di architettura straniera. Il palazzo di undici piani con ballatoio e scala esterna è unico nel suo genere e si contraddistingue per i mosaici decorativi dell’atrio, che caratterizzano l’intero progetto. La chiesa a pianta circolare dedicata a Maria Nascente e progettata da Magistretti e Tedeschi nel 1947, molto all’avanguardia per l’epoca, incarna perfettamente l’aspetto “sperimentale” del quartiere per la planimetria, la volumetria e l’interpretazione della liturgia. Degna di nota infine è la casa a pianta stellare, costituita da un corpo centrale d’accesso e tre corpi di appartamenti, cinque per ogni piano. È evidente dunque che il QT8 si distingue dagli altri quartieri di Milano in quanto libero da codificazioni regolamentari e primo a presentare le condizioni urbanistiche ideali per un’architettura moderna, con la creazione di opere estremamente interessanti. Ciò lo rende un polo di attrazione per numerosi docenti e studenti di design di tutto il mondo, che lo visitano e lo studiano come modello urbanistico di grande valore. Per questo motivo oggi il quartiere può essere considerato una mostra espositiva permanente, tant’è che è stato proposto un progetto per il recupero della memoria storica del quartiere che prevede l’installazione di un pannello informativo centrale e di satelliti segnalatori posti lungo il percorso espositivo permanente, a disposizione di tutti, soprattutto visitatori e studiosi.



QT8 nel futuro

Recentemente il Comune di Milano ha approvato il progetto per la realizzazione del CASVA, il Centro di Alti Studi sulle Arti Visive attualmente dislocato nei locali del Castello Sforzesco, presso il quartiere QT8, sostituendo l’ex mercato comunale coperto ai piedi del Monte Stella. Il Centro, che custodisce già numerosi archivi professionali legati al mondo dell'architettura e del design, ospiterà anche quello dell’architetto e designer italiano Enzo Mari, che ha scelto di donare l’archivio che documenta la sua attività professionale al Comune di Milano, città in cui ha vissuto e lavorato. Il patrimonio civico milanese si arricchirà così di un altro importante pezzo di storia del design italiano.


Il quartiere QT8 è delimitato a est da Viale Alcide de Gasperi e Viale Renato Serra, al cui incrocio sorge il Parco del Portello, collocato nella zona che l'anno prossimo ospiterà le installazioni di numerosi artisti e designer in occasione della Milano Design Week, curata da Alpha District.


Ph credits: 1962, la vista sul QT8 dalla cima del monte Stella – Fondo Paolo Monti, reperibile su pierluigipiccini.it; Piero Bottoni, nel suo studio di via Rugabella, davanti al plastico del QT8, reperibile su qt8.it; Plastico del quartiere QT8, reperibile su milanocittastato.it