Silvia Pollice
What do we call soccer? L'essenza di Casa Milan.
Casa Milan, una delle architetture di riferimento di Alpha District, rappresenta il connubio tra il mondo plastico del design e quello dinamico del calcio, attraverso l’intuizione visionaria di Fabio Novembre, frutto di anni di esperienza. Qui, l’essenza dello “humanism in motion” traspare fin nei minimi dettagli.

Classe 1966, Fabio Novembre è un architetto e designer di fama mondiale, che si distingue per il suo stile visionario. Lascia Lecce appena maggiorenne per buttarsi anima e corpo in una grande passione che ha poi trasformato in lavoro: l’architettura. Laureato al Politecnico di Milano, Fabio esordisce nel 1994 con il progetto di restyling dello store di Anna Molinari - Blumarine in Bond Street a Londra, per poi firmare altri progetti ugualmente ambiziosi come Casa Milan (2014), una delle architetture-chiave del quartiere Portello e, ovviamente, di Alpha District, che campeggia in Piazza Gino Valle.
“A new humanism, in motion”: Alpha District racconta Casa Milan
Casa Milan spicca sul landscape di Piazza Gino Valle per la sua forma trapezoidale, in cui i colori emblematici del club, rosso e nero, contrastano il grigio che predomina su tutta l’area. Ma è la figura umana a catturare l’attenzione: una squadra di calciatori che simula una partita sul tetto dell’edificio, dove ogni singolo giocatore è ritratto nel momento di segnare un goal. “Proprio come negli edifici del passato in cui le figure di santi o uomini potenti suggerivano il profilo della struttura, qui gli atleti in movimento si stagliano contro la facciata inclinata. Momenti congelati di una corsa in salita verso l'obiettivo”. O, in questo caso, verso il goal.

Così, il design racconta il calcio non solo come azione, ma come un messaggio che viene propagato dall’uomo, figura protagonista dell’edificio: qui il calcio rappresenta una disciplina sportiva, ma allo stesso tempo è anche uno strumento educativo, un simbolo di solidarietà e di crescita.
Nonostante abbia un ingresso riservato, quasi segreto, il vero cuore del tempio dei tifosi rossoneri è il Mondo Milan Museum, che ospita l’imponente Hall of Fame, una galleria celebrativa dei più grandi campioni symbol, dei successi e delle ombre che hanno accompagnato l’ACM sin dalla sua fondazione nel lontano 1899. Il Museum si apre con un corridoio che ripercorre, anno dopo anno, la storia del club rossonero e in cui sono esposte le maglie più significative e i palloni d’oro. Ma, come abbiamo già detto, la punta di diamante è la Hall, una superficie circolare dove l’oro e le coppe di Champions la fanno da padrone, testimoniando il passato glorioso del team. Non appena si lascia questa stanza, ci si ritrova face to face con i grandi campioni che hanno costruito concretamente il successo della squadra: dai grandi del passato come Carlo Ancelotti e Cesare Maldini ai campioni più recenti come Gennaro Gattuso e Andrea Pirlo, il cuore pulsante della galleria li consacra definitivamente agli occhi del pubblico attraverso ritratti imponenti incastonati in una cornice virtuale che richiama, ancora una volta, i colori emblematici del club.
Dopo questo tuffo nel passato, il pubblico di Casa Milan può rilassarsi e gustare la proposta culinaria rossonera firmata da Gruppo Ethos nel Bistrot, che propone una versione inedita del binomio cibo/sport: un luogo per gustare a tutto tondo un ambiente moderno e di design, dominato dai colori symbol e dai toni neutri del grigio, inframmezzati da sprazzi di verde e una cucina curata e di qualità. I monitor presenti all'interno del ristorante accompagnano l’atmosfera conviviale, celebrando il Club calcistico di casa e dando spazio anche ai più importanti match calcistici del campionato italiano ed in generale di altri tornei internazionali.
Nello spazio dedicato allo store ritroviamo ancora una volta l’intreccio tra architettura e humanism, ben rappresentato dalle colonne portanti “attraversate” di corsa da calciatori multisfaccettati, ritratti mentre rincorrono un ipotetico pallone.

Proprio come le figure symbol del suo stile e delle sue location, anche Fabio è un uomo dalle mille sfaccettature. Oltre ad essere uno degli architetti e designer più affermati al mondo, Fabio nasconde anche un lato più morbido e privato: padre di Verde e Celeste, avute dalla modella e it-girl argentina Candela Pelizza, si racconta come una figura “estremamente affettuosa, forse al limite. Sono poco educativo, nel senso che non riesco a dare regole precise, piuttosto inondo le mie bambine d’amore. È la mia ricetta, inondando d’amore non sbagli mai. Le regole possono essere molto tue, ma non applicabili ad un altro”.
E, a chiunque gli chieda il significato della scelta di due nomi così creativi ed insoliti, Fabio risponde che “il mio cognome è Novembre, una parola che evoca freddo, pioggia e cieli grigi. Novembre può essere Verde e Celeste, basta guardare le stagioni dall’altro emisfero e non a caso hanno una madre argentina. E poi, oltre a suonare come brevi poesie ermetiche, Verde e Celeste rappresentano la mia terra e il mio cielo, tutta la mia vita si svolge tra i loro confini”.
Ph credits: ritratto di Fabio Novembre di Kartell; l'esterno e la Hall di Casa Milan di Andrea Martiradonna.