Deboarh Massimini
LA PAURA FA 90... O FORSE NO.
La famosa linea milanese tra delinquenza, inclusione e nuovi progetti high tech.

Non puoi dire di vivere a Milano se non hai mai preso la 90 o la 91, o se nessuno ti ha mai messo in guardia dal prendere queste linee.
La 90 e la 91 – rigorosamente al femminile, secondo la pronuncia dei milanesi – sono tra le linee filoviarie più importanti e più lunghe di Milano, perché viaggiano sulla circonvallazione esterna, per un totale di 40 km, tra Lodi e Lotto.
«La famigerata 90/91»
Da anni le linee sono note ai milanesi con questo appellativo, che rende bene l’idea del problema di sicurezza a bordo. La 90 e la 91, a differenza di tutte le altre, sono attive 24/24h, e di notte vi si trova una ‘varia umanità’. Ci sono i sono resoconti che affermano come questo filobus di notte diventi «terra di nessuno», «girone infernale», «giostra degli orrori», a causa degli archivi della cronaca che da anni traboccano di episodi più o meno gravi, e spesso i primi a risentirne sono gli autisti Atm, che chiedono la stessa attenzione che il personale della security dedica alla metropolitana.
Tentativi di soluzione
Il Comune di Milano e la Direzione dell’Atm, consapevoli del problema di sicurezza e dell’avversione diffusa verso queste linee, da anni cercano di prendere provvedimenti, con il risultato che dal 2010 la 2016 le aggressioni a bordo sono calate del 51,6%. Ad oggi, le misure attuate dall'Azienda di Trasporti Milanese prevedono ronde di uomini della security attivi nella notte, e un vasto sistema di videosorveglianza. I dati ufficiali registrano un calo delle aggressioni su tutti i mezzi Atm, ma ciò che conta è quanto gli utenti si sentano sicuri a viaggiare, in qualsiasi orario del giorno e della notte. Per questo, in un post su Facebook del gennaio 2020, il sindaco Giuseppe Sala si impegna ad aumentare il numero delle squadre di addetti alla sicurezza nelle ore serali. Si potrebbero prendere in considerazione anche le proposte da parte dei cittadini, tra cui quella di sospendere, dopo una certa ora della notte, le linee maggiormente pericolose, sostituendole con un servizio dedicato di minibus a chiamata personalizzata.

L’altro volto del “girone infernale”
Esiste tutto un altro lato della medaglia per chi è disposto a dare una possibilità alla “linea che non ti abbandona mai”. La 90/91, infatti, è l’unica linea che percorre no-stop lo stesso tragitto, con gli stessi mezzi e le stesse fermate, diradando solo di poco le corse nelle ore notturne. Una salvezza per tutti coloro che, dopo la famosa movida milanese, devono tornare a casa ad orari improbabili. È anche, insieme alla 92 e alla 93, l’unica filovia ancora circolante in città, dopo essere stata inaugurata nel 1951. Alle tante denunce e detrazioni riguardo questo filobus, fanno da contraltare le testimonianze di chi vede in esso una realtà complessa e diversificata, non priva di problemi, ma comunque affascinante. La 90/91 è stata oggetto di progetti fotografici e artistici, raccolte di esperienze; il suo tragitto è stato paragonato a “un giro del mondo in 45 minuti”. Uno dei lavori da segnalare è quello di attenta descrizione fotografica, realizzato da Bianca Asmara Curti, intitolato “90|91” e pubblicato nel numero 289 de “Il fotografo” (2017). Un altro spunto interessante lo dà il progetto discusso al Politecnico di Milano nel corso di Urban Ethnography del Master of Science in Urban Planning and Policy Design. Il suo titolo è “Un bus come spazio pubblico. Multiculturalismo ed etnografia urbana a Milano” in cui gli studenti – di diverse etnie –hanno assunto il filobus 90/01 come terreno di osservazione privilegiato per studiare i rapidi processi di cambiamento sociale e demografico che hanno investito Milano negli ultimi anni. Senza dubbio la multietnicità è una caratteristica di questa linea, che per il suo tragitto funge da ponte tra centro e periferia, ma sfatare i miti è necessario in una città cosmopolita come Milano: multietnicità non significa delinquenza, ma possibilità di guardare oltre il proprio naso. È un’occasione per osservare nuove culture in uno spazio ‘concentrato’ come i pochi metri di un autobus, in un periodo in cui viaggiare è molto complicato. Spesso, infatti, il mix di culture offre uno spaccato autentico della società odierna, inafferrabile per chi si rifiuta di uscire dal proprio quartiere super centrale. La tolleranza e l’inclusività sono idee imprescindibili per chi ha deciso di vivere a Milano, e questo è ciò che la rende, molto più dei progressi industriali, l’unica metropoli italiana.
La 90/91 come avanguardia del trasporto tech ed ecosostenibile
Milano, si sa, è da sempre in prima linea sulle innovazioni tecnologiche nel campo dei trasporti: già nel 2013 viene inaugurato il primo tratto di metropolitana a guida autonoma, la lilla, che, collegando San Siro al quartiere della Bicocca, attraversa Alpha District con le fermate di Portello e Lotto.
Il prossimo passo è un trasposto high tech senza conducente anche per i mezzi di superficie, per ora un progetto di cui discutono l’amministrazione del sindaco Beppe Sala, il Politecnico di Milano e l’Atm. Il piano prevede la messa in funzione di 30 filobus elettrici ‘high tech’ per le linee 90, 91 e 92; i nuovi mezzi saranno esteticamente più curati e offriranno servizi come una migliore illuminazione e la ricarica per lo smartphone. Per la ‘prova’ viene scelta la linea 90/91 per le caratteristiche del suo tragitto: svolto in prevalenza sulle corsie preferenziali, e comprendente diverse arre urbane e diverse utenze, in quanto ponte tra città e periferia. Tra le zone attraversate spicca il quartiere di Portello, oggetto negli ultimi anni di un rinnovamento architettonico, e sede del progetto Alpha District, che ha tra le sue parole chiave l’inclusività; la stessa inclusività di cui dà prova la 90/91 con i suoi passeggeri delle più varie lingue e culture.

Con il piano Full Electric di Atm Milano si colloca al primo posto in Italia per la performance riguardante le percorrenze con mezzi elettrici, che oggi sono il 70% del totale (compresi treni metropolitani, tram, filobus), confermando la sua continua evoluzione in città sempre più smart ed ecosostenibile.
Ph credits: una vettura d'epoca della linea 91 da paolomazzoleni.blog; un filobus 90 nella in viale Misurata di Stefano Corrada, via medium.com; un particolare delle prese usb a bordo dei nuovi modelli di filobus, via impact.startupitalia.eu