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  • Immagine del redattoreSilvia Pollice

Il restyling della Supercortemaggiore.

Michele de Lucchi firma il nuovo progetto imprenditoriale di Lapo Elkann: nel novembre 2017 Garage Italia riapre i battenti dell’ex stazione Eni Supercortemaggiore, una delle top architecture di Alpha District, dandole una nuova forma e un nuovo stile, con attività tailor-made pensate per qualunque tipo di veicolo.



Michele De Lucchi nasce a Ferrara nel 1951 e si laurea in architettura a Firenze, diventando in breve tempo uno degli architetti italiani più affermati, sia sulla scena nazionale (dal 1992 al 2002 è direttore creativo per Olivetti; nel 1999 si è occupato del rinnovo di alcune centrali elettriche Enel) che internazionale (recentemente ha curato l’architettura del Ministero degli Affari Interni e del Ponte della Pace in Georgia). Nel novembre 2017, grazie all’intuito imprenditoriale di Lapo Elkann, De Lucchi cura il restyling dell’ex stazione Eni Supercortemaggiore, dando vita a Garage Italia, una delle architetture symbol del progetto di riqualificazione del quartiere Portello, fulcro di Alpha District.



Un richiamo allo “streamline” anni ‘30

“Devo riconoscere a Lapo Elkann il merito di aver visto tutto il potenziale, la bellezza e la ricchezza che questa architettura anni ‘50 ha da offrire”. Così esordisce Michele De Lucchi, la mente (o meglio, la mano) che ha curato il restyling della stazione Eni Supercortemaggiore di Piazzale Accursio, trasformandola in Garage Italia.


Voluta da Enrico Mattei e progettata da Mario Bacciocchi, la stazione fu commissionata nel 1951, anno di fondazione del colosso petrolchimico. In origine, questo edificio era appunto una stazione di benzina, una celebrazione della velocità, dello stile e dell’ottimismo di quegli anni. Certamente, essa non fu l’unico edificio disegnato da Bacciocchi, che si ispirò ai linguaggi dello “streamline” degli anni ‘30, tipicamente statunitense. Forme organiche, fluide, quasi scolpite dal vento caratterizzano questa tecnica, nata tuttavia da una suggestione tutta italiana che si ispira al manifesto futurista di Marinetti del 1909, dove il poeta declama la meraviglia e la bellezza della velocità, della temerarietà e della ribellione, appunto i grandi temi del futurismo stesso e, più in generale, di quell’epoca.


Negli anni in cui fu costruita la stazione, l’Italia era animata da un nuovo spirito, ma ancora in ripresa economica: il progetto, pur essendo stato realizzato prevalentemente con materiali poveri, era intriso di qualità e di grandi doti ingegneristiche. Quando De Lucchi e il suo team hanno ripreso in mano l’edificio, la struttura era completamente da consolidare, in quanto alcune parti erano addirittura soltanto abbozzate. Infatti, “molti materiali li abbiamo recuperati durante il processo di demolizione e questa è stata una conferma del valore e dell’entusiasmo di quegli anni, in cui non era importante come si facevano le cose, ma piuttosto rilanciarle a livello culturale.”



Oggi, l’incontro tra l’estro creativo di De Lucchi e l’intuizione imprenditoriale di Elkann ha dato una nuova forma all’ex stazione Eni, trasformandola nel tempio della customizzazione del veicolo “terra-aria-mare” - di cui abbiamo parlato in questo articolo - dove i sogni (e le idee) dei clienti diventano realtà. Ma Garage Italia non è solo questo: accanto alla materioteca, si trova il cocktail bar del ristorante d'eccellenza. Tutta l’area è illuminata dalla cloud, uno spettacolare lampadario composto da oltre 1000 modellini di automobili, mentre una pista di F1 “rovesciata” domina il soffitto. Infine, l’esclusiva terrazza “Riva Privée”, che si ispira alle forme di un motoscafo Riva Aquarama, occupa la punta estrema della terrazza dell’edificio che si affaccia su viale Certosa.


“È il luogo delle emozioni a tutto tondo”, ha sottolineato Elkann, “un’industria del motion declinata su auto, barche, aerei e moto. Con in più il cibo. Vogliamo che questa sia un’area aperta a tutti, che dimostri la nostra forza, la nostra grinta e la nostra passione. In una città come Milano che è in pieno fervore ed effervescenza a livello di buono e di bello”.


Ph credits: le immagini di Garage Italia sono state fornite dal Garage stesso; il ritratto di Michele De Lucchi si può trovare sul sito Motor1.com